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La dieta vegetariana: tra benefici e controindicazioni
Marispharma
Pubblicato da Dott.ssa Manuela Di Lauro in Salute e Benessere · 14 Aprile 2021

La dieta vegetariana: tra benefici e controindicazioni


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Il 6,7% degli italiani dichiara di seguire una dieta vegetariana, e circa il 2,2% una dieta vegana. Ma cosa significa decidere di seguire uno stile alimentare basato prettamente su alimenti di origine vegetale? Quali sono i benefici e quali le controindicazioni di una dieta vegetariana e di una dieta vegana?
Si definisce una dieta vegetariana un modello alimentare caratterizzato dall’esclusione totale o parziale degli alimenti di origine animale. La dieta vegetariana è dunque quasi interamente costituita da cereali, legumi, verdura e frutta. Gli alimenti di origine animale sono invece eliminati o acquistano un significato del tutto marginale. Secondo recenti sondaggi, le principali motivazioni che spingono un italiano ad optare per una dieta vegetariana sono soprattutto la salute, il benessere e le ripercussioni etiche che derivano dal consumare prodotti di origine animale.

dieta vegetariana
 
Esistono diverse tipologie di dieta vegetariana che si differenziano per il grado di restrizione nei confronti dei prodotti di origine animale.
 
§ Dieta pesco-vegetariana, modello alimentare che esclude qualsiasi tipo di carne e i suoi derivati, ammette invece il consumo di pesce, uova, latte e latticini.
 
§ Dieta latto-ovo-vegetariana, dieta vegetariana che esclude il consumo sia di carne che di pesce, consente il consumo di uova, latte e derivati.
 
§ Dieta latto-vegetariana, modello alimentare che esclude il consumo di carne, pesce e uova, ammette il consumo del latte e dei suoi derivati.
 
§ Dieta ovo-vegetariana, dieta vegetariana che esclude il consumo di carne, pesce, latte e latticini ma consente quello delle uova.
Un modello alimentare ancora più restrittivo rispetto alla dieta vegetariana è la dieta vegana. La dieta vegana è caratterizzata dall’eliminazione di tutti i prodotti che comportano un qualsiasi tipo di coinvolgimento del regno animale. Oltre all’eliminazione di carne e pesce, la dieta vegana esclude il consumo di uova, di latte e derivati e di miele.
Dalla dieta vegana derivano modelli alimentari ancora più drastici:
 
§ Dieta crudista, basata sul consumo esclusivamente di frutta e verdura crude o cucinate a temperature non superiori a 40 °C.
 
§ Dieta fruttista, la quale ammette il consumo esclusivamente di semi e frutta, sia quella fresca che quella secca a guscio.

dieta vegana
 

Quali benefici possono apportare la dieta vegetariana e la dieta vegana?

Grandi istituzioni internazionali come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) hanno messo in luce come modelli alimentari caratterizzati da alti consumi di carni rosse e prodotti di derivazione animale e scarsi in alimenti di origine vegetale, contribuiscano all’aumento dell’incidenza di numerose patologie come il cancro, oltre a non essere sostenibili per l’ambiente. Al contrario, una dieta caratterizzata da un abbondante consumo di prodotti di origine vegetale può apportare numerosi benefici per l’organismo, riducendo l’incidenza di malattie cardiache e patologie quali dislipidemia, ipertensione arteriosa e obesità, oltre a favorire la longevità. Tuttavia, diete restrittive di tipo vegetariano e vegano non correttamente bilanciate possono comportare gravi carenze nutrizionali, tra cui quella di ferro e della vitamina B12.
Per quanto appena detto, la dieta vegetariana e quella vegana, se ben strutturate, possono verosimilmente essere seguite da tutti coloro che si trovano in condizioni di salute, ossia in assenza di patologie accertate. In ogni caso, è bene consultare il proprio medico e seguire sempre le indicazioni di un nutrizionista specializzato in questa tipologia di modelli alimentari. È estremamente sconsigliato seguire diete “fai-da-te” o seguire i consigli di guru dell’alimentazione poco raccomandabili, se non si vuole incorrere in carenze nutrizionali che potrebbero esitare in gravi disturbi da malnutrizione.


SCRITTO DA:
Dott.ssa Manuela di Lauro


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