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Adolescenti e sigarette: 1 ragazzo su 5 trai i 13 e 15 anni fuma abitualmente
Marispharma
Pubblicato da Chiara Spinelli in Attualità · 17 Giugno 2020

Adolescenti e sigarette: 1 ragazzo su 5 trai i 13 e 15 anni fuma abitualmente

Cresce sempre di più il numero di ragazzi che fumano sigarette abitualmente. I dati riportati dai più autorevoli istituti di ricerca dimostrano come il consumo di sigarette tra gli adolescenti sia in continua crescita, soprattutto tra le donne. Dagli ultimi dati elaborati è emerso che l' età media in cui i ragazzi fumano la prima sigaretta è di 13 anni e che la maggiore parte dei giovani fumatori non siano a conoscenza delle gravi conseguenze legate al fumo di sigaretta sul nostro organismo.
I dati raccolti dall' Istituto Superiore di Sanità per una ricerca internazionale effettuata in 180 Paesi, la "Global Youth Tobacco Survey", affermano che un ragazzo su cinque tra i 13 e 15 anni fuma quotidianamente sigarette tradizionali e che il 18% di questi usufruisce di sigarette elettroniche. Il dato più allarmante però riguarda il gentil sesso: le donne che fumano sono aumentate del 24% in un solo anno, mentre nei ragazzi il trend si attesta al 16%. Per quanto riguarda le sigarette elettroniche invece i dati dimostrano che il suo consumo negli ultimi 4 anni è aumentato drasticamente (18%), raggiungendo quello delle sigarette tradizionali. A livello globale il fumo di tabacco rappresenta la forma di abuso di sostanza più diffuso nel mondo. É dunque molto importante riuscire a contrastare il più possibile tale fenomeno, soprattutto negli adolescenti e far capir loro quali conseguenze ha il fumo di sigaretta per la nostra salute.


Quali sono i motivi che spingono i ragazzi a fumare?

L'età in cui i ragazzi cominciano a fumare negli ultimi anni è scesa sempre di più. Nel 2018 ad esempio, è stato stimato che circa 100.000 ragazzi hanno fumato la loro prima sigaretta a 12 anni. La prima esperienza con una sigaretta normalmente avviene nelle scuole medie o superiori, ma ciò che è più allarmante è il fatto che alcuni ragazzi, seppur in piccola parte, provino la loro prima sigaretta già a 9/10 anni. Proprio la scuola infatti non viene vista come una zona "Smoke Free", ovvero libera dal fumo. Nella maggior parte delle volte infatti non viene rispettato il divieto di fumare all'interno o all' esterno degli edifici scolastici. Inoltre molti adolescenti ritengono che fumare sia cool, sia alla moda e per questo spesso e volentieri finiscono per accendere la loro prima sigaretta e sviluppare una dipendenza per la nicotina. Altro fattore che di certo influisce sulla percentuale di giovani fumatori è la facilità con cui è possibile reperire un pacchetto di sigarette. Nonostante l'inasprimento delle norme riguardanti la vendita di tabacco, moltissimi esercenti vendono le sigarette ai minorenni senza chiedere documenti o fare le opportune domande del caso. Ancora più facile è reperire le sigarette di ultima generazione, le cosiddette e-cig, le quali possono essere facilmente acquistate on-line.

Tutti siamo a conoscenza del fatto che il fumo di sigaretta ha effetti nocivi sulla nostra salute, ma molti di noi iniziano comunque a fumare e continuano a scegliere di farlo ogni giorno. Il fumo di sigaretta rappresenta la principale causa di morte evitabile ed è quindi necessario potenziare  le campagne di prevenzione, soprattutto tra i più giovani. Tale attività preventiva dovrebbe essere presente in special modo nelle scuole, già in quelle elementari, dove i ragazzi spesso danno inizio alla loro carriera da tabagisti. Marina Chiara Garassino, ricercatrice Airc presso il Dipartimento di Oncologia Medica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, afferma: «È assolutamente necessario e urgente arrestare questa tendenza. Se non faremo nulla, fra vent’anni dovremo affrontare una vera e propria epidemia di tumore ai polmoni. Solo il 10% dei pazienti affetti dal tumore al polmone non ha mai fumato. Chi ha iniziato da ragazzo è molto probabile che prosegua da adulto». Recentemente moltissimi personaggi pubblici e influencer hanno voluto dare il loro contributo alla lotta contro il fumo partecipando a campagne di prevenzione. La stessa OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, ha sottolineato l'importanza di tale contributo in quanto questi possono avere un'enorme influenza sui comportamenti dei più giovani. Ancora, si potrebbe intervenire aumentando in modo radicale il prezzo delle sigarette, come sottolineato dalla Fondazione Veronesi. Infatti le misure economiche intraprese per combattere il tabagismo sono viste dalla comunità scientifica come le più efficaci, in grado di contrastare fortemente il fenomeno e allo stesso tempo di finanziare le risorse destinate alla prevenzione. Moltissimi sono i mezzi a disposizione per combattere il fenomeno del tabagismo tra i più giovani e per aiutarli a smettere di fumare, ma tutto ciò sarà realmente realizzabile solo se tutte le norme al riguardo verranno rispettate, da tutti.

SCRITTO DA:
Chiara Spinelli
Copywriter SEO


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