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Il reflusso gastroesofageo: come combatterlo a tavola!

Il reflusso gastroesofageo: come combatterlo a tavola!

Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto comune che affligge il 40% della popolazione mondiale di entrambi i sessi, con una prevalenza superiore nel sesso maschile, e di tutte le età, con sintomi che vanno dal “bruciore di stomaco” a complicanze più gravi tipiche dei soggetti anziani. Quali sono le cause del reflusso gastroesofageo? Quali sono i sintomi del reflusso gastroesofageo e le sue principali complicanze? Ma soprattutto, che tipo di dieta per il reflusso gastroesofageo occorre seguire per combatterlo?

Il reflusso gastroesofageo è una condizione patologica caratterizzata dalla risalita del contenuto acido dello stomaco verso l’esofago. Se ciò è limitato a pochi episodi si tratta di un evento fisiologico. Tale reflusso gastrico diventa patologico se provoca sintomi, come il “bruciore di stomaco”, che interferiscono con lo stato di benessere e riducono la qualità di vita di chi ne è affetto.

sintomi reflusso

Il principale sintomo, su cui si basa la diagnosi di reflusso gastroesofageo, è il “bruciore di stomaco” o pirosi. Ma i sintomi possono andare oltre al “bruciore di stomaco” e possono essere sia esofagei, come il reflusso gastrico e il dolore alla bocca dello stomaco, sia extra-esofagei, come la tosse secca, persistente e senza catarro, la laringite, la raucedine, la disfonia, l’asma, l’erosione dentale e l’otite.

Le principali complicanze del reflusso gastroesofageo sono l’esofagite, caratterizzata da arrossamento, erosione o ulcerazione dell’esofago, e l’esofago di Barrett, alterazione del tessuto esofageo che aumenta il rischio di adenocarcinoma.

Normalmente, esistono numerosi meccanismi anti-reflusso che impediscono il reflusso gastrico, ossia la risalita dei succhi acidi dallo stomaco all’esofago, sia strutturali e che fisici. Quando tali meccanismi vengono meno, si verificano numerosi episodi di reflusso gastrico e si instaura la malattia da reflusso gastroesofageo.

I principali fattori di rischio e i fattori predisponenti sono:

  • condizione di obesità o sovrappeso;
  • presenza di una ernia iatale, caratterizzata dalla migrazione del fondo gastrico verso la cavità toracica;
  • elevato e spropositato consumo di cibi grassi, i quali hanno la capacità di ridurre la motilità gastrica favorendo il ristagno dei succhi acidi nello stomaco;
  • Ansia e stress, non direttamente responsabili del reflusso gastroesofageo ma responsabili di acutizzare il disturbo;
  • Fumo di sigaretta o abuso di alcol;
  • Scorrette abitudini, come il coricarsi subito dopo un pasto abbondante.
reflusso gastroesofageo

La cura del reflusso gastroesofageo può prevedere l’utilizzo di farmaci che riducono l’acidità gastrica. Tali farmaci però non possono essere utilizzati per lunghi periodi di tempo, per questo è necessario intervenire con modifiche comportamentali e diviene necessaria una dieta per il reflusso gastroesofageo.

In presenza di malattia da reflusso gastroesofageo:

  • sono consigliati pasti piccoli e frequenti;
  • è indispensabile raggiungere e mantenere il peso corporeo ideale;
  • mantenere la posizione eretta durante il pasto e non coricarsi subito dopo aver mangiato, far passare almeno 3 ore;
  • smettere di fumare;
  • non mangiare frettolosamente, masticare bene e con calma;
  • evitare il consumo di alimenti ricchi di grassi e alimenti acidi, come caffè, cioccolato, tè, bevande gassate, pomodori, succo di limone, cibi molto caldi o molto freddi, gomme da masticare.

Lo scopo è quello di mitigare il “bruciore di stomaco” e impedire il reflusso gastrico.